PREVENZIONE

PrevenzioneCammina almeno mezz’ora, tutti i giorni: così previeni l’insufficienza venosa. Camminando o salendo le scale i muscoli stringono le vene, facilitando la risalita del sangue. Sotto la pianta del piede c’è una “pompa” di piccoli vasi che raccolgono il sangue come una spugna e a ogni passo lo “spremono” verso l’alto. Durante i viaggi, in auto fai soste per sgranchirti le gambe, e in aereo passeggia in corridoio per 2-3 minuti ogni ora. Non restare a lungo nella stessa posizione: se stai molto in piedi, alzati sulle punte per 2 minuti ogni ora. Se passi le giornate seduta, usa una pedana poggiapiedi e solleva le gambe per almeno un quarto d’ora, 3 volte al giorno.

Il sole non fa male: ma il caldo eccessivo (anche dell’acqua) è controindicato. Il calore, prodotto dai raggi del sole, dalle sabbiature, da una sauna o dal bagno turco, ha un potente effetto vasodilatatore che peggiora i disturbi venosi, rendendo più visibili i capillari se già ci sono o favorendone la comparsa se c’è predisposizione. Perciò evita di stenderti al sole nelle ore più calde e, mentre prendi la tintarella, bagna spesso le gambe con acqua fresca.

I massaggi eseguiti da professionisti esperti sono una “ginnastica” vasocircolatoria passiva. Il massaggio professionale più indicato per prevenire le malattie venose e migliorare eventuali sintomi è il linfodrenaggio, perché favorisce la circolazione sanguigna e linfatica. L’ideale è potersene concedere un ciclo, effettuato da mani esperte. Tuttavia, è utile anche il fai-da-te: tutte le sere, massaggia le gambe dal basso verso l’alto, con creme specifiche a base di estratti vegetali.

Sfrutta la doccia di casa per un massaggio idroterapico: tutte le sere, prendi la manopola e dirigi il getto sulle gambe, risalendo dalle caviglie alle cosce, alternando acqua fredda e tiepida per qualche minuto.

No a sport con scatti bruschi o posizioni statiche (tennis, aerobica, basket, equitazione). Ideale è il nuoto: la posizione e la spinta dell’acqua annullano la forza di gravità, facilitando il ritorno venoso. In più, l’acqua fresca tonifica la parete delle vene e con il suo “massaggio” potenzia l’effetto del movimento. Per la circolazione in generale è ottima l’aquagym, più “dolce” rispetto al corpo libero in palestra. Utile anche la bici, che migliora i muscoli del polpaccio, aiutando la risalita del sangue.

Evita i jeans che strizzano vita e inguine o calze che lasciano segni sulla pelle. Gli indumenti stretti ostacolano il ritorno venoso. No ai tacchi alti né alle ballerine tutti i giorni: bisogna mantenere la curvatura naturale del piede, così che possa spingere efficacemente il sangue verso l’altro. Il tacco ideale è di 3-4 cm. Le calze compressive attenuano l’aumento della pressione nelle vene e accelerano il flusso sanguigno.

Chi ha avuto figli rischia una malattia venosa 4-6 volte in più rispetto a coetanee senza figli. Il progesterone, l’ormone che sale in gravidanza (ma anche nella seconda parte del ciclo mestruale) rilassa la muscolatura liscia dei vasi e favorisce la ritenzione idrica. L’aumento di volume dell’utero peggiora l’insufficienza venosa. Segui tutti i consigli precedenti, fai molta attenzione a tavola e dormi con le gambe un po’ sollevate: basta una coperta piegata sotto al materasso.

Il sovrappeso è nemico delle vene (e, col tempo, anche della bellezza delle gambe), affatica cuore e polmoni, rendendo meno efficiente il ritorno venoso; toglie agilità, favorendo la vita sedentaria.

L’alimentazione e la natura ci aiutano, infatti kiwi, pompelmi e peperoni apportano vitamina C, che mantiene elastici vene e capillari. Sono alleati delle pareti dei vasi anche i frutti di bosco, perché ricchi di bioflavonoidi. Sì al pesce azzurro e al salmone: grazie agli acidi grassi omega 3, fluidificano il sangue. Per la stessa ragione, bevi 2 litri di acqua al giorno. Banane e patate, col potassio, aiutano a eliminare i liquidi in eccesso. Ok pasta e cereali integrali, contro la stipsi: aumenta la pressione dell’addome sulle vene e ostacola il ritorno venoso. sarebbe meglio evitare i cibi ricchi di sale (salumi, formaggi) e i dolci, perché favoriscono la ritenzione idrica, e agli alcolici, che dilatano i vasi.