TRATTAMENTI

Terapia Medica

Terapia MedicaI farmaci attivi sul sistema venoso vengono chiamati flebotropi e comprendono prodotti naturali, seminaturali o sintetici. Essi agiscono sul gonfiore e sui sintomi come il senso di peso, il bruciore, il dolore ed il prurito. Esistono varie sostanze e fra queste ricordiamo la cumarina, la diosmina, la rutina, l’esperidina, l’ippocastano, la centella asiatica, gli estratti del mirtillo, il ginko biloba, il sulodexide ed il mesoglicano.

L’elastocompressione

elastocompressioneE’ una delle terapie più importanti nella cura delle malattie venose. Può essere eseguita con bende (bendaggi elastocompressivi molto utili nella terapia delle ulcere venose) e con l’uso delle calze elastiche che vengono distinte in varie classi ( 1°, 2°, 3° classe) in base alla compressione esercitata alla caviglia, compressione  che è decrescente salendo dalla caviglia alla coscia. Esistono calze preventive o di sostegno e calze più compressive che si definiscono terapeutiche.

Microscleroterapia Capillari

E’ un trattamento poco invasivo e molto comune nella terapia dei capillari ( teleangectasie). Consiste nella chiusura di questi piccoli vasi tramite l’iniezione di un farmaco sclerosante ( azione chimica) che determina un danneggiamento della parete interna del vaso, una successiva reazione infiammatoria che porta alla scomparsa nel tempo del capillare. Si esegue in ambulatorio, è sostanzialmente indolore e necessita di alcune sedute distanziate nel tempo.

Scleroterapia ecoguidata

Con la scleroterapia si possono trattare anche vene più grandi. Grazie all’utilizzo dell’ecocolordoppler (che ti permette di iniettare il farmaco direttamente nella vena da trattare) e l’uso dello sclerosante sotto forma di schiuma (più efficace dello sclerosante liquido) possiamo curare anche le varici e le vene safene.

Il trattamento si esegue in ambulatorio per puntura diretta o con l’utilizzo di un piccolo catetere venoso, dura circa 20 minuti e dopo il posizionamento di un bendaggio e di una calza elastica a compressione decrescente il paziente è invitato a camminare e può tranquillamente a casa.

Laser Transdermico per capillari

Laser synchroftEsistono oggi diversi tipi di laser per il trattamento delle lesioni vascolari e dei capillari. Il trattamento transdermico delle teleangectasie degli arti inferiori è stato introdotto con successo una decina di anni fa e permette il trattamento dei capillari del diametro tra 0.2 e 1 mm. I vantaggi della fotocoagulazione laser dei capillari sono molteplici: nessun impiego di sostanze chimiche, nessuna tossicità locale e sistemica, nessuna cicatrice, nessuna anestesia mini invalidità.

Noi preferiamo iniziare il trattamento delle teleangectasie con la scleroterapia per completarlo con il laser transdermico per avere migliori risultati. Con il laser transdermico possiamo trattare anche quei piccoli capillari del viso e delle ali del naso che sono un problema puramente estetico.

Chirurgia conservativa

Chirurgia conservativaE’ una tecnica chirurgica che si esegue in anestesia locale ed in regime ambulatoriale per il trattamento delle varici degli arti inferiori con lo scopo di conservare il patrimonio venoso safenico. Questa tecnica può essere conservativa emodinamica ( è la metodica definita CHIVA) proposta a metà degli anni 80 dal suo ideatore Claude Franceschi e non emodinamica conosciuta con l’acronimo ASVAL introdotta da un altro francese Pittaluga

Laser endovascolare

E’ una metodica molto efficace nel trattamento delle vene safene. La luce laser generata da un apparecchio a diodi di lunghezza d’onda specifica è veicolata da una fibra inserita all’interno della vena grazie ad un introduttore ed un catetere guida. La punta della fibra viene posizionata a livello inguinale e retraendola è fornita energia che va a chiudere la vena safena lungo tutto il suo decorso. Attualmente vengono usati laser a lunghezza d’onda 1470 nm con fibre a doppia irradiazione circolare a 360 gradi ( dual ring) che permettono una maggior efficacia e minori effetti collaterali. Tale metodica si può eseguire in regime ambulatoriale ed  in anestesia locale.

Ablazione termica della vena safena con Radiofrequenza (Closure Fast: metodo VENEFIT)

È il trattamento più innovativo e mini invasivo che si basa sulla proprietà della radiofrequenza di riscaldare i tessuti; riscaldando la vena safena dall’interno si ottiene la denaturazione delle proteine della parete, collasso e retrazione del vaso fino alla occlusione finale dello stesso . Il trattamento consta di alcune semplici fasi:

  • con l’aiuto della visualizzazione ecografica si inserisce, attraverso un semplice ago, una piccola sonda all’interno della vena safena da trattare, fino a raggiungere l’inguine od il poplite (in caso di trattamento della piccola safena).
  • Retraendo la sonda si irradia energia termica fino a determinare un collasso e la successiva chiusura della vena stessa. Per impedire dolore e bruciore durante quest’operazione la vena, con all’interno la sonda, viene circondata da una soluzione anestetica fredda, sempre iniettata da un ago di piccolo calibro.
  • In totale questo trattamento dura dai 20-30 minuti ed alla fine dell’intervento si posizionano delle medicazioni, una fasciatura compressiva e si indossa una calza elastica dal piede all’inguine,
  • dopo mezz’ora dall’intervento il paziente può mangiare, camminare, e dopo due ore può tornare a domicilio e riprendere le normali attività. Generalmente consigliamo alcuni giorni di astensione dal lavoro e da attività casalinghe pesanti, ma è assolutamente controindicato il riposo a letto per il periodo della convalescenza.

Venaseal closure treatment

E’ il metodo endovascolare più innovativo nel trattamento delle vene safene e consiste nel posizionare all’interno della vena, sempre con un catetere endovascolare, una  colla biologica “super glue” di cianoacrilato, uno speciale adesivo già conosciuto da anni in medicina per il trattamento delle ferite e di malformazioni vascolari. L’intervento, endovascolare ecoguidato, realizzato in regime ambulatoriale, senza cicatrici, ha come caratteristiche fondamentali ed innovative il fatto di essere eseguito senza anestesia e di non richiedere l’uso del bendaggio e/o della calza elastica nel post operatorio. Appena terminata la procedura, indolore, ci si alza e si può tornare immediatamente alle proprie attività anche lavorative.

Carbossiterapia

carbossiterapiaLa carbossiterapia viene usata di routine in Flebologia, con ottimi risultati per le insufficienze venose e linfatiche, capace di rimettere in funzione il microcircolo arterio-veno-linfatico e di alleggerire il carico dei vasi sanguigni. La tecnica, minimamente invasiva, prevede la somministrazione del gas (l’anidride carbonica) nelle aree interessate mediante un ago sottilissimo. L’anidride carbonica determina una vasodilatazione diretta con aumento della velocità del flusso sanguigno, un’apertura dei capillari e lo smaltimento delle tossine. Già dalle prime sedute si nota un miglioramento dei piccoli capillari, della sintomatologia legata alla stasi venosa oltre che una considerevole riduzione dei dolori e dei gonfiori. La terapia viene di solito eseguita a cadenza mono o bisettimanale. Un ciclo terapeutico può essere costituito da 6 a 10 sedute, secondo la gravità dell’insufficienza. La durata di ogni seduta e di 20/30 minuti circa.  La carbossiterapia viene utilizzata anche in medicina estetica nel trattamento delle adiposità localizzate, della panniculopatia edemo-fibro-sclerotica (cosiddetta cellulite) e nel contrastare l’invecchiamento cutaneo.

Trattamento dell’edema degli arti inferiori


Per edema si definisce una raccolta di liquido nei tessuti che determina gonfiore. Le cause che producono un edema, si possono suddividere in:

Edemi da cause generali
es. malattie cardiache, insufficienza epatica, malattie renali, malattie ormonali, alcuni farmaci.

Edemi da cause locali
edemi di natura infiammatoria/infettiva locale (celluliti infettive)
edemi secondari a insufficienza venosa profonda (trombosi o sindrome post flebitica)
edemi secondari a insufficienza venosa superficiale
edemi da alterazione dei vasi linfatici “Linfedemi”: congeniti, primitivi, secondari
edemi post traumatici
edemi secondari a chirurgia ortopedica

L’edema degli arti inferiori è un sintomo e non una diagnosi; quindi il principale compito del medico è quello di svolgere una diagnosi differenziale dei vari edemi ed arrivare alla causa che lo ha determinato. Il nostro protocollo di trattamento prevede un approccio intensivo con massaggi linfodrenanti associati a bendaggio elastocompressivo.

In particolare il tipo di massaggio proposto è un massaggio linfodrenante manuale-meccanico attraverso un dispositivo medico ( “Manutech”) che permette di connettere le capacità manuali del terapista ad un device strumentale, che attraverso l’utilizzo di speciali guanti conduttivi permette di trasmettere una corrente elettrica dell’ordine di microampere molto meno intensa rispetto alle terapie fisiche convenzionali. L’utilizzo contemporaneo delle mani e del macchinario comporta maggiori benefici nel trattamento dei gonfiori.